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Perché le mie facebook ads non funzionano?

01/08/2019 · Tempo di lettura: 3 minuti
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Investire in pubblicità sulle piattaforme Facebook e Instagram è senz’altro uno dei modi migliori per far conoscere il proprio brand, i servizi e prodotti della nostra azienda e intercettare la domanda latente dei nostri utenti.

Si tratta inoltre di un sistema di advertising che potenzialmente è alla portata di tutti: chiunque crea e gestisce una pagina Facebook, potrebbe gestire in completa autonomia anche le proprie campagne pubblicitarie.

Tuttavia, la gestione delle Facebook Ads non è semplice come potrebbe sembrare.

L’errore è sempre dietro l’angolo e spesso lo commettiamo ancora prima di creare la campagna, trascurando la fase di studio della campagna stessa.

In questo breve articolo cerchiamo di capire quali sono gli errori più frequenti e cosa possiamo fare per migliorare le performance delle nostre campagne pubblicitarie.

1. Non studiare una strategia

Avere un alto budget non serve se non abbiamo una strategia. Dobbiamo studiare il nostro target, capire come si comporta, come possiamo attirare la sua attenzione, quali sono le utilità e i vantaggi che il nostro prodotto o servizio può portargli e trovare il modo migliore per comunicarlo. Inoltre, dobbiamo avere un obiettivo ben chiaro e tutto deve essere ottimizzato in funzione di quell’obiettivo, dal testo, all’immagine, alla Call To Action, al sito. 

2. Non tracciare tutti gli eventi con il Facebook Pixel

Installare il Facebook Pixel è fondamentale per monitorare ciò che avviene sul nostro sito e per capire cosa effettivamente ci stanno portando le campagne che abbiamo attivato.

Inoltre, una corretta installazione del pixel ci consente di creare campagne di Retargeting, rivolte cioè a chi ha compiuto azioni specifiche sul sito (per es. visitato una pagina specifica, inserito il prodotto nel carrello ma non acquistato, etc.).

3. Non creare campagne diverse per pubblici diversi

Ancora troppo spesso accade di vedere aziende che continuano a investire in Facebook Ads ma rivolgendosi sempre allo stesso pubblico, per lo più Pubblici Freddi, la cui targetizzazione si basa su interessi e dati demografici. Insistere su un pubblico freddo, non ci aiuterà certo ad aumentare le possibilità di conversione.

Un altro errore è poi quello di mescolare i pubblici e quindi impostare campagne che hanno come pubblico un mix di pubblici custom (ovvero pubblici personalizzati, costituiti da utenti che sono già entrati in contatto con la nostra azienda, se non addirittura già clienti) e lookalike (pubblici simili ai pubblici custom): fare ciò significa non tenere conto della posizione occupata dall’utente all’interno del customer journey e non rivolgersi ad esso con contenuti che siano in grado di comunicare realmente con lui e portarlo quindi a convertire.

4. Sottovalutare il potere del testo

Non basta una bella foto per garantire il successo della nostra campagna. Se la bella foto attira l’attenzione del nostro pubblico, è il testo che lo porta all’azione: studiare il target significa anche capire come possiamo rivolgersi ad esso, su quali bisogni e necessità fare leva, quali vantaggi possiamo portagli e renderli fin da subito ben chiari nel testo della nostra campagna.

5. Non monitorare e ottimizzare il sito o la landing page

Se l’obiettivo delle nostre campagne è fare in modo che le persone compiano un’azione specifica sul nostro sito, dobbiamo essere certi che quest’ultimo sia funzionale, navigabile, chiaro e che non presenti errori o problematiche. Può capitare infatti che i risultati di una campagna siano ottimi (alto tasso di coinvolgimento, CPC basso, CTR alto, …), eppure il risultato reale, ovvero la conversione, non arriva. In questo caso, può essere molto utile monitorare attraverso tools appositi come Hotjar il comportamento degli utenti, verificare quali potrebbero essere le problematiche o quali ostacoli incontra l’utente e quindi apportare le modifiche necessarie per risolvere tali difficoltà.

6. Avere fretta

Risultati e conversioni subito: questo è il più grande errore che potete commettere sui social. La fretta, anche con le Facebook Ads, è il vostro peggior nemico. Ricordatevi che quella che dovete intercettare è una domanda latente, che i social vengono utilizzati principalmente per passare il tempo, distrarsi, che le persone non vi stanno cercando e che prima della conversione ha bisogno di vedervi, rivedervi, ricordarvi, conoscervi, informarsi, fidarsi.

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